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candidato al Senato per il Partito Democratico

Indipendentemente dal test del capello…

Il discorso in aula per annunciare il passaggio al gruppo del PD, che mi accoglie indipendentemente dai risultati del test del capello…

INTERVENTO IN BOZZA

SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE

DEL 23 NOVEMBRE 2009

omissis

Il Presidente Palmeri dà la parola al consigliere Baruffi.

Il consigliere Baruffi così interviene:

“Grazie al Presidente, grazie ai Colleghi. Io sono molto grato ai colleghi del PD che mi hanno dato il loro benestare a questo passaggio di gruppo, ancora in attesa dei risultati del test del capello, perché questo poi potrebbe darci motivo di discussione su alcune questioni che riguardano la vita degli amministratori e la possibilità di essere fieramente antiproibizionisti e di fare il test del capello perché, anche se uno risultasse positivo, voglio capire di che cosa stiamo discutendo. Ma questo lo discuteremo quando ci saranno i risultati”.

(Intervento fuori microfono non udibile)

Il consigliere Baruffi così riprende:

“Non credo, perché quella vicenda può aprire spazi di dibattito, ma ripeto, magari ne parliamo in un’altra occasione.

Io voglio dire questo in questa circostanza che ovviamente cambiare casacca è antipatico, e che ovviamente da parte mia c’è della sofferenza rispetto a questa scelta, sofferenza perché vent’anni di storia Politica all’interno di un partito, ovviamente non si cancellano semplicemente con un passaggio di Gruppo, anzi, oltre a non cancellarsi, in qualche misura devono diventare sempre più un patrimonio, e io mi auguro, comune anche a tanti altri. Lo dico perché, lo sa bene il collega Enrico Fedrighini a cui sono molto grato per il modo in cui abbiamo lavorato assieme in questi anni, così come sono grato alla collega Milly Moratti con cui sono stati nel Gruppo dei Verdi nella passata stagione consiliare. Io ho maturato in questi anni una convinzione sempre di più negli ultimi mesi, una convinzione che ha una radice più nelle emozioni che poi ha sviluppato un ragionamento, è stato un avvio di un disamore nei confronti dei Verdi come formazione Politica autonoma e capace di rappresentare appieno nel nostro Paese le ragioni dell’ambientalismo, le ragioni di una Politica attenta alle questioni dello sviluppo sostenibile, le ragioni di chi crede ancora oggi che la qualità della vita sia uno strumento essenziale di misurazione delle Politiche che si realizzano in ambito urbano. Questo disamore trova fondamento un non nei Verdi di Milano nel rapporto con il mio collega di Gruppo ovviamente e con le altre persone con le quali ho lavorato sul territorio in questi anni, ma in un rapporto sempre più sofferto e lacerato con i vertici nazionali del Partito, che hanno fatto scelte che hanno sempre più allontanato i Verdi dalla loro capacità di essere una forza credibile e hanno via via distrutto una classe dirigente che si stava formando in questo Paese. Allora su questo disamore si fonda l’allontanamento, e non è bastato a ricomporre questo allontanamento il fatto che all’ultimo congresso abbia prevalso, nei Verdi, una linea di continuità ecologista rispetto a un’altra linea, che era quella di un percorso Politico verso la Sinistra Politica di questo Paese. Io penso che quello che succede in Europa, in Francia, in Germania, non sia purtroppo oggi replicabile in Italia, dove alcune ragioni di radicamento territoriale, di storia delle formazioni Politiche, di identità delle formazioni Politiche, rendono ormai impossibile per i Verdi fare quel salto di qualità che non hanno fatto in 20 anni, però un pezzo di me se lo augura ancora. D’altra parte credo che invece nel Partito Democratico si sia sviluppato sempre di più un tratto identitario, che forse era mancato nelle prime fasi di costruzione di questo Partito, e che rispetto a questo, come ha detto qualcuno dei candidati alle Primarie Nazionali, oggi nel Partito Democratico ci siano due tratti di DNA profondi, che non si possono in alcun modo offuscare o cancellare, ma che, anzi, vanno rivitalizzati. Sono i tratti della green economy, dell’ambientalismo, della qualità della vita, e l’altro tratto che è quello di una battaglia per allargare la sfera dei Diritti Civili nel nostro Paese, e per fare sì che questi Diritti siano sempre più solidi e più corposi.

Io ringrazio ovviamente il Capigruppo del PD e gli altri colleghi per l’accoglienza nei miei confronti, e credo che avremo, assieme, sempre più passione e energia per proseguire e continuare nelle battaglie che in questi anni ho condiviso, anche con altri, io mi auguro che possano diventare sempre più un patrimonio comune e condiviso all’interno della nostra città, della nostra regione e del nostro Paese”.

Il Presidente Palmeri così interviene:

“Grazie consigliere Baruffi”.

omissis