Auguri per un sereno 2004!

Lo dico subito. Sarà un anno impegnativo perché in primavera ci saranno due scadenze elettorali molto importanti. Saremo infatti chiamati a votare per le elezioni provinciali e per quelle europee.
Due banchi di prova differenti, uno locale e uno generale, dove bisognerà misurare il gradimento delle forze politiche e la capacità di progettare lo sviluppo della nostra area metropolitana e quello dell'Europa. E dove bisognerà provare a far cambiare il vento che ha soffiato negli ultimi anni a favore delle destre.
Ci sono molte grandi questioni su cui è necessario riflettere e molta amarezza per le decisioni che sono state prese negli ultimi mesi.
Il Governo ha varato il terzo condono edilizio della storia repubblicana. E' un provvedimento inqualificabile e intraducibile. Se provate a spiegare a uno straniero cosa sia un "condono edilizio" nessuno vi capirà, perché non esistono leggi analoghe negli altri paesi. In Italia, per l'ennesima volta, vengono premiati i comportamenti di chi disprezza le regole e la legge.
Il Parlamento ha invece legiferato sulla questione radiotelevisiva, producendo un testo vergognoso, che consente al più grande imprenditore della comunicazione del paese (guarda caso, il Presidente del Consiglio) di assumere in futuro il controllo anche di un grande quotidiano nazionale, oltre alle televisioni. Per fortuna il Presidente della Repubblica ha preso carta e penna e ha rimandato al mittente il testo, rifiutandosi di firmarlo. Nei primi mesi del nuovo anno vedremo se ci sarà un sussulto di dignità da parte della maggioranza, provvedendo a modificare adeguatamente la legge, oppure se assisteremo ancora a una prova di forza e di arroganza che si aggiungerà a quelle fornite sulla depenalizzazione del falso in bilancio e sulla serie di leggi che hanno rafforzato la linea difensiva assunta in Tribunale dagli amici più cari del Presidente del Consiglio.
Proprio la legge sul falso in bilancio appare ancora più grave alla luce di quanto accaduto con gli scandali finanziari della Cirio prima e della Parmalat poi. Mentre negli Stati Uniti vengono varati provvedimenti severi contro chi trucca i conti delle società per truffare i risparmiatori convincendoli a investire in obbligazioni o azioni spazzatura, nella libera Italia si rende più forte la posizione degli imbroglioni.
Infine i diritti individuali: è stata approvata una legge sul tema della fecondazione assistita che sembra essere stata scritta contro la storia, contro la scienza e contro le donne. L'ansia di controllo etico ha prevalso sulla concreta e dolorosa esperienza delle persone. In questo caso non possiamo sperare nel Presidente della Repubblica, ma immaginare subito quale risposta politica di disobbedienza civile e quale ipotesi di referendum abrogativo sostenere.
C'è poi una proposta di legge sul tema delle droghe che è semplicemente scandalosa: viene riproposto il dogma del proibizionismo più bieco e della punizione nei confronti di chi assume un comportamento trasgressivo. E tutto serve a trovare il modo di riempire ulteriormente le galere per uno spinello e a finanziare l'industria della disintossicazione smantellando i servizi pubblici socio sanitari. Senza capire che l'Europa viaggia su un altro canale: quello della riduzione del danno e della sperimentazione di politiche tolleranti e di legalizzazione per i derivati della canapa.
Per il verso contrario le nostre proposte per un modello di sviluppo sostenibile, rispettoso dell'equilibrio ecologico e della salute, vengono sistematicamente ignorate da chi governa oggi l'Italia, la Regione Lombardia, la Provincia di Milano e la città.
Maggiori attenzioni e risorse al trasporto pubblico e alla mobilità alternativa (bicicletta, uso collettivo dell'auto) come ricetta principale per contrastare l'inquinamento e la congestione da traffico, risparmio energetico e utilizzo delle fonti rinnovabili per contrastare i black out e rendere inutile l'importazione di energia prodotta con le centrali nucleari in Francia, realizzazione di edilizia convenzionata o pubblica per dare la casa a un prezzo giusto alle migliaia di famiglie che soffrono per questo motivo.
E ancora, mettere al centro le esigenze di servizi che funzionino: asili nido e scuole materne, attività nei quartieri periferici perché gli anziani non si ammalino di solitudine, parchi e giardini pubblici in ogni quartiere, sottraendo spazio al cemento e all'asfalto e restituendolo all'erba.
In buona sostanza c'è bisogno di un progetto pubblico di intervento per migliorare la qualità della vita delle persone, per non abbandonare i più deboli, per contrastare l'idea che ogni spazio debba essere mercificato, che ogni relazione debba avere un prezzo, che ogni idea debba coprire un interesse. E servirebbe una politica dei redditi, per garantire a tutti una maggiore equità nella distribuzione delle ricchezze che il nostro paese produce.